Decreto Energia approvato in DCM: Tutte le novità, dalla (mancata) proroga del Mercato Tutelato al Super Bonus

Decreto Energia approvato in DCM: Tutte le novità, dalla (mancata) proroga del Mercato Tutelato al Super Bonus

28 novembre 2023 

Il Consiglio dei Ministri di lunedì 27 novembre 2023 ha dato il via libera al decreto legge sull’energia, focalizzando l’attenzione sulla sicurezza energetica nazionale, la promozione delle fonti rinnovabili e il supporto alle imprese con elevati consumi energetici. Tuttavia, il provvedimento non include disposizioni riguardanti la proroga del mercato tutelato per l’energia elettrica e il gas.

Decreto energia, no alla proroga del mercato tutelato

Il Cdm ha approvato il Dl energia per Disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia e il sostegno alle imprese a forte consumo di energia ma sul tema del mercato tutelato luce e gas, il provvedimento non contiene misure per la proroga perché sul tema è ancora aperto il confronto l’Unione europea. In realtà non sono ancora del tutto chiare le dinamiche di questa eventuale proroga in quanto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin aveva già parlato di un piano del governo per una transizione al mercato libero, ma senza rilasciare ulteriori dettagli.

Se da un lato gli impegni presi con l’Unione Europea, che riguardano anche il Pnrr, impediscono al Governo di attuare una proroga tout court, si starebbe pensando ad una transizione per gradi per una determinata fascia di utenti di circa cinque milioni. Per questo il ministro ha comunicato che sarà aperto un tavolo tecnico volto a studiare il passaggio al fine di tutelare le famiglie.

Il capitolo REPowerEU

Chiuso definitivamente il capitolo dello sconto in fattura e la cessione del credito, arrivano i fondi del Pnrr per l’efficienza energetica delle abitazioni, nei condomini, delle famiglie più povere

Infatti, la Commissione Europea ha espresso pochi giorni fa una valutazione positiva del piano per la ripresa e la resilienza modificato dell’Italia comprendente il capitolo dedicato a REPowerEU che consta di cinque nuove riforme, cinque investimenti rafforzati basati su misure esistenti e 12 nuovi investimenti volti a conseguire gli obiettivi del piano REPowerEU per rendere l’Europa indipendente dai combustibili fossi russi ben prima del 2030.

Tra le diverse misure sono contemplate anche misure intese a ridurre la domanda di energia, aumentare l’efficienza energetica, creare e rafforzare le competenze necessarie per la transizione verde.

Superbonus: verso un nuovo paradigma

In merito alle agevolazioni fiscali per la casa è in fase di elaborazione un meccanismo completamente diverso. Secondo quanto appreso da fonti stampa, Palazzo Chigi sta già lavorando ad un nuovo sistema, visto che il Superbonus sta subendo un graduale smantellamento iniziato dal governo Meloni e seguito dalla revisione del Pnrr.

Grazie al capitolo dedicato a REPowerEU ci saranno dei fondi ad hoc, in favore di famiglie a basso reddito e dei giovani, per l’efficientamento energetico degli immobili di edilizia abitativa pubblica e per i condomini. La misura è disegnata in modo da “superare le criticità e le distorsioni generate dal superbonus”, così come dichiarato dal ministro Fitto.

Ma a differenza del “vecchio” Superbonus i lavori non saranno più finanziati attraverso il meccanismo delle detrazioni fiscali, ma effettuati direttamente dalle Esco, le società di servizi del settore energetico, sulla base di un accordo con un partner operativo, che il governo dovrà individuare, per coordinare l’operazione. 

I fondi, ricavati dalla revisione del Pnrr proposta dal Governo e approvata dalla Commissione, ammontano a un miliardo e 380 milioni di euro. Serviranno, sempre affidando i lavori alle Esco, anche per l’efficientamento energetico delle case popolari e dell’edilizia residenziale sociale.

Un terzo delle risorse, 460 milioni di euro, sarà messo a disposizione delle famiglie più povere (sotto una certa soglia Isee ancora da identificare) per rinnovare i loro appartamenti nei condomini. Il nuovo sistema dovrà entrare in funzione all’inizio del 2025, quando l’aliquota della detrazione fiscale sui lavori scenderà ancora, al 60%. Mentre dal prossimo anno le detrazioni per i lavori di efficientamento energetico scenderanno al 70%. Entro la metà del prossimo anno il governo dovrà aver definito il meccanismo finanziario, i criteri di intervento e aver selezionato un “partner operativo” che gestirà le risorse. 

Le proroghe: le richieste avanzate

Nel frattempo, l’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) sta spingendo per “una chiusura ordinata della misura”, poiché la mancata estensione potrebbe avere un impatto significativo sulle finanze statali, con conseguenze rilevanti per la comunità. Anche Federcostruzioni ha lanciato un appello urgente, sempre in merito alla proroga, esortando il Governo a trovare una soluzione tempestiva per evitare la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e la possibile insorgenza di contenziosi.

Per quanto riguarda le proroghe, è stato presentato all’interno della Manovra finanziaria un emendamento che propone di estendere il bonus fino al 30 giugno 2024. La condizione sarebbe che, entro il 31 dicembre 2023, siano stati completati almeno il 60% dei lavori complessivi. Un altro emendamento del M5s offre la possibilità di concludere i lavori di efficientamento energetico relativi al Superbonus 110% entro il 30 giugno 2024, a patto che al 31 dicembre 2023 sia stato realizzato almeno il 30% dei lavori previsti, come dichiarato dal direttore dei lavori.

Un ulteriore problema da affrontare è lo sblocco dei crediti edilizi in stallo. Un emendamento propone la riattivazione delle cessioni plurime, comprese quelle parziali e senza restrizioni, per i crediti incagliati maturati fino all’entrata in vigore del decreto che ha introdotto il divieto delle cessioni.