Bollette del Gas: Stop all’iva al 5% sul Metano dal 1° Gennaio 2024
Il 2023 si è chiuso con una amara sorpresa per i condomini, salvo modifiche dell’ultima ora. La questione dell‘IVA sul gas metano potrebbe avere un notevole impatto negativo sui bilanci condominiali.
La situazione attuale:
Fino al 31 dicembre 2023, per alleggerire il carico fiscale sul gas metano, è stata applicata un’aliquota IVA ridotta al 5%, per dare una risposta temporanea alle difficoltà economiche causate dall’aumento dei costi energetici.
Con il Decreto Bollette si è confermato la riduzione dell’IVA al 5% per tutte le somministrazioni di gas metano usato per usi civili e industriali, estendendola anche al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con gas metano. Questa misura è stata prorogata per il terzo trimestre del 2023.
Questa disposizione, ad oggi però, non è stata rinnovata dalla Legge di Bilancio 2024, ad oggi al vaglio del Parlamento. Questa situazione, salvo modifiche legislative, comporterà che a partire dal 1° gennaio 2024 l’aliquota IVA ordinaria sul gas metano, sia per usi civili sia industriali, tornerà a essere applicata.
Le conseguenze:
Tale situazione avrà un impatto negativo sui condomini dotati di impianto centralizzato di riscaldamento e acqua calda che hanno basato i loro preventivi di spesa contando su un’estensione di questa misura. Con il ritorno all’aliquota IVA ordinaria, si prevede un inevitabile aumento della spesa per i servizi di riscaldamento e acqua calda, portando così molti bilanci condominiali a chiudere in passivo per l’anno 2023-2024. Senza un rinnovo di tale misura, le famiglie e le strutture industriali si troveranno a fronteggiare un aumento significativo dei costi.
Le possibili soluzioni:
Sebbene il Ddl di Bilancio 2024 non preveda il rinnovo dell’agevolazione sull’IVA per il gas metano, rimane la possibilità di interventi correttivi attraverso decreti come il “Milleproroghe” o altri provvedimenti legislativi. Inoltre, il contributo straordinario destinato ai titolari di bonus sociale elettrico rappresenta un tentativo di sostenere le famiglie in difficoltà, ma non si estende al gas.
Utenti vulnerabili in condominio: mercato libero o tutelato?
Ma le novità non finisco qui. Secondo quanto segnalato dalla Associazione Assoutenti, facendo riferimento alla normativa attuale, che disciplina la transizione dal mercato tutelato a quello libero per la fornitura di gas, presenta una discrepanza che porta alla discriminazione di questa particolare categoria di consumatori.
Secondo le disposizioni vigenti, a partire dal 10 gennaio, gli utenti vulnerabili del gas – definiti come tali in base a criteri di età, disabilità, condizioni economiche disagiate o residenza in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi – avrebbero il diritto di rimanere nel regime a maggior tutela, con prezzi calmierati. Tuttavia, se questi utenti risiedono in condomini dotati di impianto centralizzato di riscaldamento, sono costretti a passare al mercato libero.
Questa situazione crea un dualismo: per l’utilizzo domestico del gas, ad esempio per cucinare, questi utenti potrebbero beneficiare delle tariffe del mercato tutelato, mentre per il riscaldamento, dovrebbero aderire alle condizioni del mercato libero imposte dal contratto sottoscritto dal condominio. Tale discrepanza non solo discrimina gli utenti vulnerabili che vivono in condomini, ma genera anche confusione e potenziali disuguaglianze.
La denuncia di Assoutenti, portata all’attenzione della Commissione attività produttive della Camera, mira a sensibilizzare il Governo e l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) su questa problematica, sollecitandoli a intervenire per correggere l’errore legislativo.